Cookie Consent by Free Privacy Policy website C3 MAX, la sportività secondo Citroën
luglio 16, 2015 - Citroen

C3 MAX, la sportività secondo Citroën

La polivalenza e la “flessibilita” dei modelli Citroën sono evidenziate dalla C3 Max, una C3 da pista sviluppata quest'anno dall'azienda milanese 2T Course & Reglage per gareggiare nel Cite (Campionato Italiano Turismo Endurance). Poiché C3 è una vettura pensata per l'utilizzo familiare, la sua “trasposizione” corsaiola ha richiesto alcuni importanti interventi. Ad esempio, la Procar Motorsport di Pistoia, partner per l’Italia delle vetture sportive di Citroën, si è occupata dell'alleggerimento della scocca, della progettazione del roll bar, dell'assemblaggio delle componenti meccaniche ed elettroniche. Un lavoro complesso realizzato in soli due mesi. La MC Motortecnica di Novate Milanese, forte della sua esperienza nella preparazione dei motori, ha invece assemblato il brillante motore di serie 1.6 THP da 165 cv, portandolo ad un primo step evolutivo pari a 230 cv con 400 nm di coppia a 5.800 giri motore. La 2T Course & Reglage ha poi sviluppato un software di nuovissima generazione in grado di creare un rendering grafico basato su calcoli matematici, la cui funzione è quella di simulare a velocità differenziate una galleria del vento virtuale con un’efficienza pari al 98% del reale. Da parte sua il Gruppo Andreani ha assemblato un primo kit di ammortizzatori Ohlins a 4 vie con tecnologia TTX, normalmente utilizzati dalle vetture ufficiali nel Campionato del Mondo Turismo. La Sparco, da sempre partner del Marchio, ha infine fornito tutte le componenti di sicurezza, nonché le tute dei piloti e l’abbigliamento di meccanici e staff. Alla Romeo Ferraris è stato invece affidata la parte logistica delle gare e la corretta assistenza. Sfruttando appieno ciò che è consentito dal regolamento del Cite e grazie al lavoro dei tecnici messi a disposizione dalla Procar Motorsport , il peso della vettura, prima della zavorra, è risultato inferiore al peso minimo consentito dal regolamento (940 kg); è stato quindi svolto un minuzioso lavoro sulle masse e sull’ottimale collocamento delle stesse. Pertanto i chili di zavorra necessari sono stati posizionati in punti sensibili alla dinamica ed alla statica, fornendo in tal maniera una ripartizione assolutamente ottimale che normalmente si ritrova sulle supercar. Tutte le masse sono state ottimizzate ed abbassate in maniera da avere un baricentro simile ad una vettura GT. L’esterno della vettura, quasi totalmente in vetroresina e carbonio, ha mantenuto il disegno originale della vettura, conferendole però un aspetto molto aggressivo e sportivo. L’avantreno e parte del retrotreno della vettura hanno pertanto derivazione DS3 R3, garantendo così affidabilità e performance. Massimo Arduini, team principal e pilota, commenta così: “La C3 Max rappresenta una sfida molto importante ma credo vada affrontata a piccoli passi, cercando un miglioramento continuo e gara dopo gara. Non mi aspetto nessun risultato nell’immediato ma sono altresì convinto che con un team tecnico così importante alle spalle, i risultati non tarderanno ad arrivare”. I dati della Citroën C3 Max Motore: anteriore trasversale, 4 cilindri in linea, cilindrata 1598 cc, potenza max 250 CV a 6000 giri/min, coppia max 280 Nm a 4600 giri/min, elettronica Magneti Marelli. Trasmissione: trazione anteriore, cambio Sadev 6 marce più RM elettroattuato al volante, coppia conica a scelta tra tre tipi secondo il circuito. Corpo vetture: avantreno a ruote indipendenti (schema McPherson), con bracci e portamozzi specifici, retrotreno ad asse ad H; ammortizzatori Ohlins 4 vie tecnologia TTX; impianto frenante AP Racing, freni anteriori a dischi ventilati (335 x 22 mm) con pinze a 4 pistoni, freni posteriori a dischi (220 x 18 mm) con pinze a 2 pistoni; pneumatici Avon 240/645/18 su cerchi 9 x 18”. Materiali chassis e aerodinamica: ferro, alluminio, fiberglass, carbonio, titanio, lexan; batteria a ioni di Litio ( 1,5 kg). Masse e prestazioni: peso 1010 kg, velocità max. 249 km/h. Note: sedili, cinture , impianto estinzione, tute piloti, abbigliamento Sparco; roll bar Procar Motorsport. Le grandi sfide delle berlinette Citroën La C3 Max è l'ultimo (per ora) anello di una lunga catena di berlinette compatte di Citroën, divertenti da guidare con prestazioni brillanti, che in passato diedero vita a versioni da competizione di successo, sia in mano a privati sia di piloti affermati. La prima fu la Visa Chrono che rappresentò la base su cui venne sviluppata nel 1982 la Visa 1000 Pistes, da cui ereditò la livrea bianca con strisce rosse e blu e la colorazione bianca dei cerchi. Bianca era pure la calandra che incorporava quattro proiettori tondi. Venne commercializzata in duecento esemplari, necessari per l'omologazione della vettura nel Gruppo B. La1000 Pistes era spinta da un'unità da 1.4 litri derivata da quella delle altre versioni 1.4, ma che in questo caso fu elaborato fino a raggiungere la potenza massima di ben 112 CV. La vera particolarità tecnica di questa Visa era la trazione integrale, soluzione che fece della 1000 Pistes un modello realmente significativo nella lunga storia di Citroën, modello ancor oggi molto ricercato dai collezionisti. La 1000 Pistes in versione racing fu utilizzata nei rally da appassionati e da professionisti di talento come Vittorio Caneva (che con questa vettura vinse il Gruppo B al prestigioso Rallye di Sanremo del 1982) e come Maurizio Verini, che nel 1985 con la 1000 Pistes fu primo assoluto al Rally Conca d'Oro, in Sicilia. Nel corso degli anni Ottanta il testimone di berlinetta sportiva del Marchio passò dalla Visa Chrono a diverse versioni “grintose” di quella AX che, presentata al Salone di Parigi dell'ottobre 1986, si fece subito notare per essere una moderna berlina tre porte dall'eccellente aerodinamica: il suo CX di 0,31 era uno dei migliori all'epoca della sua categoria. La prima fu l'AX Sport “svelata” nel 1896. Era equipaggiata con un motore da 1290 cc e 95 CV di potenza massima che, associati ad un peso di 715 chili, la resero uno dei punti di riferimento quanto a scatto e ripresa. La si riconosceva per la livrea, sempre bianca, e per i cerchi in acciaio verniciati di bianco come sulla sua cugina, la 205 Rallye. L'equipaggiamento scarno di questa versione, ancor più che sulle versioni di accesso alla gamma, ne fecero una base per gli appassionati che desideravano cimentarsi con le corse. L'anno successivo arrivò la AX GT, una versione più accessoriata, che montava una versione potenziata del classico 1.4 TU e raggiungeva gli 85 CV di potenza massima. A questa fu affiancata nel 1991 dall'AX GTi, una versione ancora più accessoriata, sempre dotata dell'1.4 litri TU, ma con potenza portata a 98 CV. Grazie ad un peso di appena 795 chili, aveva prestazioni decisamente grintose, evidenziate dalla velocità di punta di 190 orari e da un'accelerazione 0-100 km/ di appena 8,7 secondi. Grazie a queste prestazioni l'AX GTi fece breccia nei cuori dei giovani sportivi in cerca di una vettura dalla gestione economica ma competitiva. Per loro Citroën organizzò la serie AX Cup con ricchi premi e con doppia classifica: pista e rally. L'espressione agonisticamente più spinta nella storia dell'AX fu raggiunta nella stagione 1988 con la AX Sport Turbo, che conquistò sette podi su dieci nel Campionato francese Superproduzione. Erede dell'AX fu la Saxo, presenta al Salone di Ginevra del 1996, che ebbe nella 1.6 16v VTS, la versione top di gamma, oltre che la più prestazionale, con i suoi 118 CV e con la velocità di punta di oltre 200 orari. Partendo da questa base Citroën derivò due versioni rallistiche: la Saxo Kit Car e la Saxo S1600, entrambe spinte da un motore 1600 cc, a trazione anteriore e con cambio sequenziale o innesti frontali a 6 marce. La Saxo vinse i campionati mondiali Junior del 2001 con un giovane Sébastien Loeb, e del 2002 con Daniel Solà. Per i suoi clienti sportivi Citroën organizzò in vari Paesi la Saxo Cup, monomarca “pistaiolo” che contribuì alla formazioni di tanti giovani talenti. In Italia venne organizzato da Citroën Italia dal 1996 al 2000, con griglie che sfiorarono la cinquantina di partecipanti. La protagonista era una elaborazione della VTS, con una linea di scarico diretta da 60mm, una centralina con mappatura Citroën Sport e un filtro particolare, costituito da un convogliatore in carbonio e da un filtro a cono. Come nel 2003 la moderna C2 subentrò alla Saxo, così l'anno successivo la C2 1.6 16v VTS subentrò alla Saxo1.6 16v VTS, riproponendo le stesse caratteristiche di divertimento e di sportività che avevano decretato il successo presso il pubblico giovane del modello che sostituiva. Due dati per tutti: velocità massima 202 orari, accelerazione 0-100 km/ in 8,3 secondi. Come era ormai tradizione di Citroën, anche della C2 VTS fu derivata una versione racing che in Italia, ma non solo, si distinse in numerosi rally. Sempre su base C2 i tecnici di Citroën Racing svilupparono nel 2005 una versione per il campionato JWRC, dedicato ai piloti under 28, dove vinse i titoli piloti con Daniel Sordo al debutto, con Sébastien Ogier nel 2008 e con Martin Prokop nel 2009. Inoltre, nelle stagioni 2005 e2008, questa vettura si aggiudicò anche il Campionato Costruttori.

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