Ai raggi X l’impegno dei sistemi frenanti delle monoposto di #formula1 all’Hungaroring
La #formula1 torna all’Hungaroring (Ungheria) teatro dal 2 al 4 agosto del 12° appuntamento del Mondiale 2019. La pista magiara è stata una delle grandi intuizioni di Bernie Ecclestone che volle portare la #formula1 nei paesi dell’Est Europa.
Il circuito ungherese fu inaugurato il 24 marzo 1986 e cinque mesi dopo ospitò il primo GP di #formula1.
Rispetto alla versione originaria è stata eliminata una chicane e modificato il disegno della curva 12.
Il record della pista appartiene a Sebastian Vettel (Ferrari), autore di un giro ad una media di quasi 207 km/h.
Una media bassa rispetto agli altri tracciati (fa eccezione Monaco) che dimostra l’estrema tortuosità della pista e la necessità di utilizzare un alto carico aerodinamico.
La principale eccezione è rappresentata dalla prima curva dopo il traguardo che è preceduta da un rettilineo di 790 metri.
Secondo i tecnici #Brembo, che hanno classificato le 21 piste del Mondiale, l’Hungaroring rientra nella categoria dei circuiti mediamente impegnativi per i freni. In una scala da 1 a 5 si è meritato un indice di difficoltà di 3.
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